Che fare un pomeriggio dopo aver portato a termine le faccende domestiche, aver addormentato il piccolo di casa e aspettando che il grande ritorni a casa dall’asilo? Probabilmente in tempi “normali” si potrebbero fare tante cose, ma in piena zona rossa, dovendo stare a casa, poche sono le alternative. Così, stanca di fare dolci e pizze, ho accettato l’invito a partecipare ad un incontro, virtuale naturalmente, sul tema “GENITORIALITA’ A CONFRONTO”.
Essendo per me un’esperienza nuova, non sapevo cosa aspettarmi, lo stesso titolo poteva spaventare un po’, però appena entrata in quella “stanza” e, dopo aver visto qualche faccia amica, mi sono tranquillizzata e mi sono lanciata in questa nuova avventura da “zona rossa”.
A sostenerci e guidarci nell’incontro, la psicologa Concetta Pagliara, e Noemi Di Modugno che avevo già conosciuto ad un corso preparto; entrambe mamme e quindi Esperte due volte nel settore. Senza usare teorie e paroloni, ma partendo dal racconto di una semplice storia, dal titolo “L’ALBERO E GLI OCCHIALI”, abbiamo cercato di capire che genitori siamo.
La prima cosa bella di questo incontro virtuale è che mi ha dato la possibilità, dopo non so quanto tempo, di fermarmi un attimo a pensare a ME: a me come persona e come mamma, un po’ come ha fatto l’albero della storia che, ad un certo punto si pone delle domande su se stesso e per trovare le risposte ha condiviso i suoi dubbi con gli altri. Solo la condivisione lo ha aiutato a capire meglio chi fosse.
Un po’ quello che è successo a quelle dodici mamme riunite in una stanza virtuale a condividere il loro ESSERE mamme.
Dopo la lettura ci sono state poste delle semplici domande: Come ci comportiamo quando, con i nostri figli, dobbiamo affrontare dei momenti di difficoltà? E Quindi quali comportamenti, atteggiamenti, emozioni si mescolano in noi nell’affrontare un problema con i nostri piccolini?
Usando L’albero e La sua storia, ognuna di noi ha cercato di partire dalle proprie radici per arrivare ai rami pieni di foglie e fiori di quella che voglio chiamare, la nostra MAMMITUDINE.
E’ stato bello scoprire dai racconti di tutte noi come in fondo ognuna, nella propria diversità, per essere mamma annulli un po’ se stessa, le proprie ansie e paure, perché adesso prima di noi viene qualcuno che ha bisogno della nostra fermezza, del nostro coraggio, del nostro agire per risolvere un problema, vuoi con un gesto, vuoi con le parole, voi soprattutto con un sorriso ed un abbraccio.
Non è semplice fare ciò, a volte è bello e ritroviamo nel rapporto con i nostri figli il nostro lato più tenero, infantile, altre volte il diventare mamme ci cambia così tanto che ci fa stare male con noi stesse e con gli altri, perché volenti o nolenti un figlio stravolge la vita. Ma una mamma trova la forza, il coraggio di superare gli ostacoli e il sorriso di andare avanti.
Sono state due ore di spensieratezza, di riflessione, di condivisione in questo periodo, ormai infinito, che non ci lascia liberi di confrontarci con gli altri, due ore di tenui sorrisi pensando al mio essere mamma insieme ad altre mamme. Quindi che dire….per me: buona la prima!